Queen Vittoria dopo una disgrazia proibí ai figli della casa reale di tornare lassú. Ma Arthur Chatto ha disubbidito e Dorigo e Candolini l’hanno portato in cima
di Marco Di Blas
UDINE. Il Gran Paradiso, la traversata dell’Aguille du Midi, la cresta dell’Aguille Marbrees, l’Arete de Cosmique, infine il Monte Bianco e il Cervino, nell’arco di dieci giorni. Non è impresa da poco, anche per una guida alpina come il tolmezzino Gianni Dorigo, specie se l’Arete de Cosmique si presenta in condizioni invernali, se sul Bianco il vento soffia con raffiche di 70 chilometri all’ora, flagellando il viso con scaglie di neve ghiacciata, e se sul Cervino la notte prima sono caduti alcuni centimetri di neve, che complicano la progressione con i ramponi. Ma l’impresa non è da poco soprattutto per due giovani clienti che Dorigo porta con sé, due studenti diciassettenni inglesi, che non hanno mai fatto esperienza di Alpi Occidentali. I due ragazzi, tuttavia, prima di lasciare l’Inghilterra si erano allenati a dovere nel Glencoe e in Snowdonia, tanto da essere apparsi in grado di affrontare e superare senza problemi tutte le difficoltà (e le intemperie) delle loro ascensioni.
Ciò che tuttavia Dorigo ignorava è che uno dei due, Arthur Chatto, è un membro della casa reale inglese, nipote della regina Elisabetta, 23.mo in linea di successione al trono britannico. Né lui, né il suo compagno, James Tamlyn, entrambi allievi dell’elitario college di Eton, ne avevano mai fatto cenno. Si sono comportati come ragazzi esuberanti, con voglia di cantare e scherzare anche in mezzo alle raffiche di vento del Bianco, disposti ad affrontare tutti i disagi della montagna e della vita nei rifugi alpini, rispettosi nei confronti della loro guida, che non immaginava lontanamente di avere con sé un parente della regina. Soltanto ieri mattina Dorigo ha appreso con chi aveva avuto a che fare, quando l’agenzia che da Londra gli aveva affidato i due ragazzi, gli ha fatto pervenire l’articolo pubblicato il giorno prima nell’edizione britannica dell’Huffington Post. Porta la firma di Arnie Wilson, giornalista che dopo aver lavorato per anni al Financial Times, è stato trascinato dalla sua passione per lo sci a lasciare l’economia e la finanza e a dedicarsi esclusivamente alla neve e alle montagne. Nel suo articolo di ieri Wilson dà conto delle ascensioni dei due ragazzi, svelando chi è Arthur e osservando che “un teenager, membro della famiglia reale britannica, ha raggiunto la vetta del Cervino, ripetendo ciò che altri inglesi avevano fatto oltre un secolo e mezzo fa”. La prima ascensione, infatti, risale al 1865 e fu merito di alpinisti inglesi. Conquistata la vetta, la discesa si concluse tragicamente (quattro componenti della spedizione precipitarono e morirono in seguito alla rottura di una corda), tanto che l’allora regina Vittoria, vietò ai britannici di praticare l’alpinismo, perché “non venisse sprecato altro sangue inglese”. Certamente – commenta Wilson – non le avrebbe fatto piacere l’exploit del suo pro-pro-pronipote. Arthur Chatto non ha rispettato la volontà dell’anziana sovrana. Lui e il compagno di college James, legati alla corda di Gianni Dorigo, nei primi due giorni sono saliti sul Gran Paradiso.
Hanno fatto tappa per altri due giorni al rifugio Torino, da dove si sono mossi per arrampicare sull’Aguille du Midi e sull’Aguille Marbrees. Il tempo frattanto stava peggiorando, per cui l’arrampicata sull’Arete de Cosmique è avvenuta in condizioni invernali. Anche la salita al Bianco, nei due giorni successivi, è stata complicata dal vento e dalla scarsa visibilità. Tanti sacrifici, fortunatamente, sono stati premiati dal gran finale sul Cervino, in una giornata di sole.
“La vista dalla cima – ha confidato Arthur al giornalista dell’Huffington Post – è stata semplicemente meravigliosa”. Nell’ultima ascensione, la più impegnativa dal punto di vista alpinistico, a Gianni Dorigo si è affiancata un’altra guida friulana, Massimo Candolini, di Gemona (entrambi fanno parte della scuola di alpinismo “inMont”).
[Articolo tratto dal Messaggero Veneto del 30 settembre 2016]