Monte Bianco Via del Papa
Nel lontano 1786 Jaques Balmat e Michel Gabriel Paccard raggiunsero la vetta del Monte Bianco, la cima più alta delle Alpi.
E’ in questa data che tradizionalmente viene riconosciuta la nascita dell’alpinismo come ancora oggi inteso. Tuttavia è ancora difficile, e forse oggi ancor di più, riuscire a definire cosa si intenda per alpinismo: avventura, sport, attività fisica, filosofia, e chi più ne ha più ne metta…
Qualsiasi sia la ragione e lo stimolo sottostante a questo nostro andare, restano immense le soddisfazioni che possiamo trarre durante e dopo tutte le nostre salite.
Se poi queste ripercorrono i sentieri della storia, come la Via del Papa sul versante italiano del Monte Bianco, possono acquisire ancor più significato regalandoci ancor più emozioni.
In estate sono principalmente tre le vie di salita al bianco. La via normale che sale dal Rifugio Gouter soperando il Dome du Gouter, la Traversata dei Tre Colli che supera il Mont Blanc du Tacul e il Mont Maudit partendo dal Rif Des Cosmiques e la via italiana chiamata la Via del Papa con base al Rif Gonella.
Le difficoltà che si incontrano in questi itinerari sono moderate e, anche se vi sono delle differenze, tutte richiedono un buon allenamento e capacità tecniche nel muoversi in ambienti glaciali talvolta severi.
Per intraprendere queste salite sarà quindi necessario possedere una buona tecnica individuale nell’utilizzo di ramponi e piccozza, passo sicuro lungo i pendii e le creste e un ottimo allenamento.
La Via del Papa è l’itinerario che seguiremo e si svolge principalmente in territorio italiano. E’ un percorso entusiasmante che attraversa tutti i terreni tipici dal fondo valle morenico ai ghiacciai e alle creste dell’alta montagna. Una cavalcata dove le cordate non sono mai troppo numerose così da regalarci ancor di più emozioni indimenticabili.
Già la salita al Rifugio Gonella presenta dei tratti di impegno lungo un percorso attrezzato. Ma sarà nella seconda giornata che, con i ramponi ai piedi, entreremo nel vivo della salita attraversando il Glacier du Dome fino al Col des Aiguilles Grises e quindi al Piton des Italiens. Un’ esile e talvolta affilata cresta ci permetterà di raggiungere il Dome du Gouter collegandoci con l’itinerario classico della via normale che sale dall’omonimo rifugio. Da qui ci mancherà superare la Capanna Vallot lungo la Cresta de Les Bosses per giungere in vetta.
Il programma si svolge su tre giornate permettendoci di modulare al meglio gli sforzi e quindi garantire la maggior possibilità di successo per questa nostra salita.
A richiesta sarà possibile, nonché consigliato, organizzare una salita per preparazione e acclimatamento da svolgersi nei giorni precedenti sempre in zona.
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