Dal 01 luglio al 19 settembre 2021 anche in date diverse da quelle proposte
Salire il Cervino lungo la Cresta del Leone ripercorre un itinerario che regala emozioni senza pari.
La conquista della cima del Cervino ha certamente un significato importante nella storia dell’alpinismo. La ‘corsa’ alla sua conquista dal versante svizzero e da quello italiano è famosa e oramai conosciuta da tutti, se non altro per la sua drammatica conclusione.
Se la Cresta Hornli si staglia nel cielo lineare e regolare, la Cresta del Leone presenta numerosi tratti verticali, scalini e torri.
Entrambe sono salite impegnative per i passaggi di arrampicata che presentano, per la difficoltà nell’individuarne il percorso migliore mai evidente e per il continuo impegno e concentrazione che si rendono necessari per una progressione veloce e in sicurezza.
L’itinerario italiano richiede buone doti di arrampicata, seppur su gradi relativamente semplici, ottimo allenamento, dimestichezza e sicurezza nel muoversi anche con i ramponi ai piedi lungo pareti, esili cenge e creste affilate. Quello svizzero, seppur offra difficoltà leggermente inferiori, riserva alcune sorprese soprattutto legate alla scelta della linea di salita, alla sua lunghezza e alla continua esposizione.
Il Cervino lungo la Cresta del Leone segue la linea di cresta e consiste nella traversata dal versante italiano a quello svizzero.
Nella prima giornata raggiungeremo il Rif Carrel (rifugio non gestito) dove pernotteremo. La salita fino al Rif Oriondé non presenta difficoltà (vi sono diverse possibilità per raggiungerlo) ma subito dopo, dai pressi della Croce Carrel, si comincia a salire su terreno impegnativo lungo il crinale della Testa del Leone per poi piegare verso destra fino a raggiungere il colle omonimo. Proseguendo sempre in arrampicata lungo la linea di cresta raggiungeremo il rifugio solo dopo aver superato l’atletica parete della Cheminée, famosa per il suo diedro crollato alcuni anni or sono.
Il giorno seguente risaliremo la cresta superando i famosi passaggi fra cui la Corda della Sveglia, il Mauvais Pas, la Gran Corda, la Cravatta, l’aereo Pic Tyndall, la Scala Jordan fino a raggiungere la vetta italiana.
Una breve affilata cresta ci condurrà alla cima svizzera dalla quale ha inizio la lunga e delicata discesa lungo l’Hornli passando per il bivacco Solvay fino all’HornliHutte.
Da qui non dovremo superare altre difficoltà se non la grande stanchezza che questa lunga cavalcata ci lascerà assieme a una soddisfazione enorme.
Il programma si svolge su tre giornate permettendoci di modulare al meglio gli sforzi e quindi garantire la maggior possibilità di successo per questa nostra salita.
A richiesta sarà possibile, nonché consigliato, organizzare una salita per preparazione e acclimatamento da svolgersi nei giorni precedenti sempre in zona.
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