15 marzo 2005, Massimo Candolini, Alex Franco, Gianni Dorigo
“Magia” perché il luogo è magico, perché lì d’inverno è tutto immobile e di cristallo. Ma il nome “Magia” è soprattutto l’insieme delle iniziali MAssimo, GIanni, Alex, in una bellissima giornata di alpinismo e di sincera amicizia. Cascata in ambiente spettacolare, con un lungo avvicinamento, caratterizzata da due belle colate che vengono collegate da un traverso su misto.
Lunghezza: 150 m
Difficoltà: IV, 5+, M6
Esposizione: Nord
Quota: 1800 m
Accesso: Da Valbruna si risale la Val Saisera per circa 2Km, fino al sopra passo della pista di fondo. Di qui si segue la pista forestale per il rif. Pellarini (segnavia estivo n.616) raggiungendo la stazione di partenza della teleferica. Si procede sul sentiero che sale tagliando diagonalmente alla base di una fascia rocciosa e che, con strette svolte supera la ripida balza fino a sbucare alla base delle pareti delle Cime delle Rondini. Si raggiunge il rifugio, ben visibile sulla destra, traversando tra rada vegetazione e risalendo i pendii alla sua sinistra (ore 2.00). La cascata, ben visibile sotto la verticale della vetta del Jôf Fuart, si raggiunge in circa un’ora dal rifugio.
Itinerario: salire la colata di destra con due lunghezze di corda (40 m 4, 20 m 4, SG). Traversare su ghiaccio verso sinistra e poi scendere per 5 metri fino ad una cengia nevosa. Percorrerla verso sinistra per 15 metri e appena possibile raggiungere il ghiaccio sotto la colata superiore (40m 4 M4, SG). Superare in dry tooling il tratto roccioso e verticale per raggiungere il ghiaccio della colata superiore (15m 5+ M6, SG). Proseguire lungo la cascata fino al suo termine (40m 5, SG).
Discesa: con una corda doppia da 60m (da attrezzare) si raggiunge il nevaio sottostante.